Il valore sociale dell'associazionismo e le sue attività come espressione di partecipazione e solidarietà. Sono questi i principi fondamentali cui le amministrazioni pubbliche e locali, nel disciplinare i rapporti fra istituzioni e associazioni, debbono attenersi per promuove lo sviluppo in tutte le sue articolazioni territoriali, favorendo finalità di carattere sociale e civile.
In base alla Legge 8 novembre 1991, n. 381, le cooperative sociali hanno lo
scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e
all’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi
socio-sanitari ed ad esso finalizzato. Tale funzione, in concreto, viene svolta da quei servizi sociali ed
assistenziali, di formazione professionale ad elevata integrazione
sociosanitaria. Le cooperative censite nel territorio Lucano
dimostra la presenza di un rilevante numero di cooperative di tipo A che molto
frequentemente svolgono la loro attività in regime di convenzione con Enti
Pubblici, ma è rilevante l’assenza operativa nel
territorio Terranovese.
Terranova di Pollino, come in tutta la Basilicata, vede un crescente tasso
di invecchiamento e di solitudine della popolazione. La struttura per classi
d’età della popolazione è infatti cambiata molto nell’ultimo ventennio in
conseguenza di un processo di invecchiamento che andrà progressivamente
intensificandosi nei prossimi anni e che inevitabilmente costituirà il
cambiamento strutturale di maggiore impatto sulle politiche sociali . Il
carattere ancora limitato (Terranova nullo) dell’intervento Regionale ha solo da poco cominciato
a contemplare, la presenza di un indirizzo programmatico rivolto al sostegno
dell’autonomia possibile delle persone non autosufficienti, che in Basilicata
ammontano, secondo stime attendibili, a non meno di 25.000 unità.
I bisogni emergenti dalla analisi di contesto
territoriale sono, come è comprensibile, molteplici evariegati. La necessità di creare una rete minima
di servizi riguarda di fatto numerose fasce di popolazione. Nello specifico si ritiene di
dover mettere in evidenza il suggerimento e la necessità di promuovere azioni
miranti innanzitutto alle fasce deboli della popolazione a forte rischio di
esclusione economica e sociale (anziani e giovani disoccupati), favorendo cosi
il più a lungo possibile una idonea permanenza della persona anziana fragile o
non autosufficiente presso il proprio domicilio, o strutture residenziali
adeguate, fornendo i mezzi integrativi alle perdite funzionali e intervenendo a
sostegno delle famiglie, per migliorare la qualità della vita con particolare
attenzione all’inserimento nella rete dei servizi del Terzo Settore per
sviluppare i servizi residenziali e integrarli con il territorio.
- Il modello familistico in Basilicata
Per quanto riguarda le riflessioni circa il sistema di assistenza
sociosanitaria della Regione Basilicata è da rilevare uno scarso livello di
penetrazione dell’offerta di assistenza residenziale per anziani del
territorio. La Basilicata si distingue infatti per avere uno dei più bassi
indici di penetrazione (4‰) tra le Regioni del Sud Italia, per cui la media è
del 6,4‰, a fronte di un dato nazionale che è del 18,9‰. Tale dato è sia sintomo di una scarsa offerta
residenziale per la popolazione anziana in termini di posti letto, sia segno di
una bassa propensione da parte delle famiglie all’istituzionalizzazione della
cura dell’anziano fragile. Questi fattori spiegano il recente aumento della
domanda di assistenti familiari e il costante afflusso di donne straniere dai
Paesi dell’Est Europa candidate a ricoprire tali mansioni di assistenza che con
il passare del tempo si sono rivelate non affidabili sotto l’aspetto
professionale e di costume ambientale. I servizi delle aree di intervento
previsti dal Piano Socio Assistenziale sono sostanzialmente attivi nel
territorio con maggiore peso demografico, ma è opportuno rendere evidente, come
risulta dalla descrizione offerta dai servizi socio-sanitari e
socio-assistenziali regionali , l’assenza di infrastrutture sociali nel comune
di Terranova , nonostante figuri tra le necessità di dotazioni infrastrutturali
territoriali finanziati per l’anno 2013 dal POIS.
Cooperativa sociale ADA
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